Parlare
della prima, sperimentale, mini route del 23 e 24 aprile 2016 non è semplice ma
direi decisamente ben riuscita.
E’ da tanto tempo che non facevo una
route nel senso vero della parola; più giorni, zaino sulle spalle, (anche se
tattico), pantaloncini corti (anche perché con quelli lunghi non riuscivo da
giovane e tanto meno da adulto a fare strada), con adulti di altre comunità mai conosciuti prima, (eccezione
fatta per qualcuno) di età, di
esperienze di vita completamente diverse, con cui però, la strada, ci ha permesso di instaurare rapporti eccezionali, e
ritrovare poi persone con le quali si è fatto un cammino comune nel movimento
giovanile.
Conoscere Giosino (il più alto del
mondo) è stato bellissimo e non solo per la sua eccezionale grigliata, e che
dire di Mimmo di Marina di Ginosa che con la sua veneranda età, con il suo costante
passo ha dato davvero una grande testimonianza, esempio di tenacia e di grande
forza di volontà. Per Mimmo, esperienza ancora più importante perché oltre ad
essere stata la sua prima route ha pronunciato la sua Promessa, insieme ad
un’altra componente della comunità.
Da
ex capo clan e maestro dei novizi, ne ho macinato di chilometri ma la zona di
Massafra non l’avevo mai percorsa. Mi hanno molto colpito i paesaggi che in
quei due giorni e in 26 Km
cambiavano velocemente. Siamo passati dal paesaggio verdeggiante e brullo dei
prati in fiore, del grano, del foraggio, al paesaggio tipico della macchia mediterranea,
al bosco di S. Elia, con quella bellissima struttura, (abbandonata) fino ad
arrivare al paesaggio da cartolina di Mottola, Massafra con il mare di Taranto.
La strada certo non è stata facile, (anche
perché non siamo più tanto giovani) i 10 Km del primo giorno non sono pesati molto, il
secondo giorno con i suoi 16
Km , quelli sì sono stati davvero duri, ma tutti,
insieme, allegramente e con tanta voglia di arrivare ce l’abbiamo fatta. Certo,
se la route non è fatica, non è sudore, non è stanchezza che route è ?, ed i
dolori ? un po’ tutti li abbiamo sentiti ancora di più i giorni seguenti.
Bello il posto che ci ha ospitati per
la notte con la chiesa, la masseria fortificata, la masseria vera e propria dove
abbiamo apprezzato il latte appena munto a colazione.
Si è sentita molto l’assenza del nostro
nuovo Assistente regionale Don Salvatore, sicuramente per impegni pregressi
alla sua nomina, e quindi è mancato il momento della celebrazione della Santa
Messa comunitaria.
Per concludere vorrei ringraziare tutti
noi partecipanti, che superando la pigrizia, la sedentarietà della vita
quotidiana abbiamo affrontato questa avventura.
Un grazie particolare al segretario
regionale, a Maria ad Ermanno a Franco, ed alla pattuglia tecnica, che hanno
permesso di farci vivere questa bellissima esperienza e mi auguro che sia la
prima di una lunga serie.
Mimino - Rutigliano 3
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